Massimo Mazzucco


Lo stato dell'arte della controversia

intorno agli attentati dell'11 settembre 2001*



Salve, siamo qui per parlare dell'11 settembre e la cosa, in vista del decennale che ci sarà quest'anno, non è un'impresa da poco, si tratta infatti di un argomento veramente vasto e complicato, e dalla portata enorme. Complicato sia per i mille aspetti dell’indagine vera e propria dei fatti di quel giorno, sia per le implicazioni che naturalmente comporta la soluzione di questo enigma; cioè se è vero, come ci dice la versione ufficiale, che furono diciannove islamici a portare a termine quegli attentati, allora tutta la storia degli ultimi dieci anni assume un certo colore, se invece risultasse non vero e risultasse che è stato qualcun altro a farlo, dando la colpa a loro, allora chiaramente tutti gli eventi che sono stati fatti conseguire a quell'episodio fondamentale dell'11 settembre a loro volta cambiano colore, purtroppo in senso negativo, molto più brutto per l'Occidente.


D'altronde io ritengo che il problema dell’11 settembre non sarebbe mai nato, o se non altro non sarebbe mai diventato quello che è diventato, se i giornalisti in tutto il mondo avessero fatto semplicemente il loro dovere il 12, 13, 14, 15, 16 e 17 di settembre, per dire, e cioè di fronte a informazioni che ci venivano passate di una versione ufficiale che onestamente faticava a stare in piedi per chiunque: non c'era bisogno di essere dei complottisti nati per avere dei sospetti a quel punto.


Quando ti senti raccontare che quattro persone, che non hanno mai guidato un jet prima nella loro vita, di colpo si impadroniscono di questi aerei e si mettono a fare acrobazie descritte come impossibili da decine e decine di piloti professionisti con trenta anni di carriera alle spalle, non c'è bisogno di essere un complottista sfegatato per cominciare a sospettare che ci sia qualcosa che non va.


Quando vedi degli edifici di 400 metri che cadono in perfetta perpendicolare sulla loro pianta, quando chiunque si aspetterebbe che di un edificio che si spezza nella parte più alta, vedi la parte alta cadere e poi vedresti il pezzo di torre cadere all'esterno: invece vengono giù dritte esattamente come nelle demolizioni controllate.


Quando vedi scomparire di colpo per la prima volta nella storia addirittura non uno ma due aerei da due incidenti aerei, due boeing da 100 e oltre tonnellate ciascuno, vanificarsi praticamente nel nulla e ti lasciano lì soltanto qualche pezzettino nel prato oppure una buca, come nel caso di Shanksville, piena di rottami dai quali non si riesce a riconoscere un solo pezzo di aereo, a quel punto non c'è bisogno di essere dei grandi complottisti per porre delle domande più che legittime, a mio parere.


Questo non è stato fatto da parte dei giornalisti di tutto il mondo: hanno accettato a occhi chiusi, e forse anche a orecchie chiuse, la versione ufficiale che gli veniva passata a mano a mano dagli enti governativi americani, e quindi questa è lentamente diventata la verità ufficiale dell’11 settembre.


Il movimento per la verità sull’11 settembre

A questo punto è toccato darsi da fare a normali cittadini come noi: ci sono stati alcuni all'inizio che hanno cominciato a ribellarsi di fronte a questa storia che non stava in piedi, ed è così nata quella che poi è diventata la grande investigazione mondiale del cosiddetto “movimento per la verità sull’11 settembre” che ci ha portato alla situazione in cui ci troviamo oggi e che descriveremo più avanti nel dettaglio. La storia di questo movimento e la storia del problema della questione dell’11 settembre si può spezzare molto genericamente in due tronconi principali:


- il primo periodo, quello che va dal 2002 , diciamo dai primi sospetti del 2002 fino al 2005-2006 che è il periodo in cui il dibattito è cresciuto e si è svolto soltanto in internet,


- il secondo periodo, dal 2006 in poi, quando bene o male più o meno in tutti paesi, sicuramente in Italia forse più che in qualsiasi altro paese al mondo, il dibattito è esploso ed è emerso a livello mediatico e quindi è stato più o meno dibattuto anche sui giornali e sulle televisioni dei media mainstream.


Nel primo periodo tutto è accaduto molto lentamente, io stesso posso raccontare la mia esperienza personale perché è stata alla fine quello che più o meno hanno vissuto tutti. Cioè inizialmente, il giorno 11, guardavo la televisione ed ero attonito, ma non avevo la minima idea di come collegare ciò che vedevo ad eventuali mandanti, cercavo di capire esattamente cosa fosse successo. Poi mi ricordo che lessi poco dopo un libro di Giulietto Chiesa intitolato La guerra infinita che cominciò ad aprirmi la mente sul concetto di geopolitica, sul concetto di importanza geo-strategica dei paesi del centro-Asia che allora non conoscevo assolutamente.


Ma fu soprattutto il famosissimo libro di Thierry Meyssan, L'incredibile menzogna, ad aprirmi gli occhi sulla questione dell’11 settembre, cioè di colpo mi resi conto “Oh mio dio, è vero al Pentagono non c'è nessun aereo”. Nessuno probabilmente lo ha pensato all'inizio perché noi abbiamo visto tutti quell'immagine del Pentagono crollato e quindi senza farci troppa attenzione ciascuno di noi probabilmente avrà pensato che bene o male l'aereo fosse finito li sotto, in qualche modo. Ma quando vidi nel libro di Meyssan, e poi cominciarono a circolare anche in internet, le fotografie invece della facciata del Pentagono colpita ma non ancora crollata nelle quali si vedeva un buco molto più piccolo e si vedeva chiaramente che nessun boeing aveva colpito quella facciata, allora cominciarono a venirmi i dubbi. Cominciarono a venirmi i dubbi, e stiamo parlando circa del 2002, quando cominciavano anche in internet a venir fuori i primi siti organizzati: c'era Alex Jones, Eric Hufschmid che aveva fatto un libro e anche un piccolo documentario, c'era anche stato un altro documentario di Dave Von Kleist chiamato In Plane Site che cominciavano a cercare di organizzare, di presentare in maniera organica i vari dubbi sui vari aspetti tecnici degli eventi di quel giorno.


Ma non possono essersi fatti una cosa del genere!”

Ricordo anche un'altra cosa, lo confesso molto sinceramente, quando però ero già convinto che ci fosse qualcosa di storto con il Pentagono. Quando lessi per la prima volta che forse anche le Torri Gemelle erano state abbattute, io pensai istintivamente e lo dico senza nessuna remora: “No non è possibile, non possono essersi fatti una cosa del genere... è troppo”. Mi ci è voluto il mio tempo per accettare un'idea del genere, dopo di che ovviamente ho cominciato a vedere anche gli aspetti tecnici della questione e me ne sono convinto, ma devo dire che ancora oggi ricordo molto bene quella sensazione. Quindi riconosco bene questo problema, lo riconosco anche quando lo avverto negli altri, quando mi accorgo che a una persona messa di fronte per la prima volta ai dubbi sull'11 settembre viene da dire “Ma non è possibile, non possono essersi fatti una cosa del genere!”. È una reazione naturale, istintiva, la verità è che noi, come persone normali, non faremmo mai una cosa del genere, probabilmente non faremmo mai anche nemmeno molto meno agli altri, ma le persone che avrebbero fatto questo non sono persone come noi, sono persone che pensano in termini completamente diversi. Ho dedicato un intero film, Il nuovo secolo americano, a questo tipo di persone che io ritengo responsabili dell'11 settembre e pensano in modo completamente diverso, per loro 3000 morti sono “collateral damage”.


Se infatti andiamo a vedere la storia americana scopriamo alcune cose molto interessanti. Prima di tutto bisogna sapere una cosa: la Costituzione americana non permette al presidente degli Stati Uniti di iniziare una guerra d'attacco contro nessuno, il presidente a sua volta non ha il potere di dichiarare guerra, deve sempre chiederlo al parlamento, è quello che loro chiamano il sistema “checks and balances”, per impedire che ad un certo punto un folle qualunque che diventi presidente si metta a dichiarare guerra a mezzo mondo. Ma per farlo deve dimostrare comunque che il paese è stato in qualche modo attaccato, che è sotto attacco.


Ora, è molto difficile nella storia americana trovare qualcuno che abbia voglia di attaccare gli Stati Uniti perché purtroppo tutti gli altri sono sempre stati molto più deboli di loro; si è trattato quindi sempre nella storia, ogni volta che hanno voluto far entrare in guerra gli americani, di inventare, di creare o comunque di provocare un incidente militare sufficientemente scandaloso, sufficientemente shockante da poter dire: “Siamo stati attaccati”, e quindi andare in parlamento e chiedere i poteri per avere una reazione militare apparentemente adeguata.


Precedenti storici

Cosa succede ad esempio nel 1898 nel caso della guerra fra gli Stati Uniti e la Spagna? Gli Stati Uniti avevano un gran bisogno di fare la guerra alla Spagna che controllava Cuba e controllava, grazie a Cuba, buona parte dei Caraibi, e controllava anche le Filippine e quindi tutti i mercati marittimi del Pacifico meridionale. Non potendo dichiarare guerra alla Spagna a un certo punto avvenne che un’esplosione devastò una nave americana ancorata al largo di Cuba, il famoso Maine, e di questa esplosione furono immediatamente accusati gli spagnoli. Così in 3 o 4 giorni praticamente Cuba fu invasa, gli spagnoli furono cacciati dall'isola. E naturalmente la cosa curiosa è che Cuba fu invasa da un'armata che nel frattempo il ministro della marina Roosevelt, Teddy Roosevelt, che sarebbe poi diventato presidente qualche anno dopo, aveva già preparato nei minimi dettagli: cioè in Florida c'erano tutte le armate pronte ad invadere Cuba e ad aspettare qualcuno appunto che mettesse questa bomba sul Maine in modo da poter accusare gli spagnoli e saltargli addosso. È grazie a quel colpo di mano che hanno sia preso il controllo dei Caraibi, sia fatto fuori quella che fino ad allora era la più grande flotta militare e mercantile che c'era nel mondo, e poi si sono impadroniti anche delle Filippine e dei mercati marittimi delle Filippine.


Nel 1917 per riuscire ad entrare in guerra in qualche modo è stato creato il famoso incidente del Lusitania, nel quale, è vero è stato un sottomarino tedesco a silurare una nave inglese nella quale c'erano 100 passeggeri americani, naturalmente si è scoperto in seguito che furono gli stessi americani a far sapere ai tedeschi che sulla nave viaggiava un carico segreto di armi per gli inglesi in modo da portarli alla tentazione di silurare la nave per farla affondare, per avere così la scusa per entrare in guerra.


Il caso più famoso di tutti è quello di Pearl Harbor, ovviamente ormai la storia ci ha dimostrato in mille modi che gli americani sapevano benissimo dell'attacco imminente dei giapponesi, ma che fecero di tutto per non comunicarlo al porto di Pearl Harbor in modo da poter appunto venire aggrediti in modo così vile e brutale e di sorpresa totale dissero per permettere poi a Roosevelt di andare in parlamento in quello che lui dichiarò essere il giorno dell'infamia “the day of infamy”, il 7 dicembre 1941, e dire il regno del Giappone ci ha aggredito a tradimento e di sorpresa, ora dobbiamo reagire a tutti i costi.


Idem per la guerra del Vietnam con il golfo del Tonchino, l'allora ministro della difesa McNamara pochi anni prima di morire (cioè nel 2002 credo) ha confessato che il famoso incidente del Tonchino, nel quale delle motovedette vietnamite avrebbero aggredito una nave americana, la Maddox, che si trovava al largo delle acque vietnamite, ha confessato che quell'incidente non è mai avvenuto, è stato inventato. Grazie a quella scusa dell'incidente del golfo del Tonchino, gli americani poterono iniziare la guerra del Vietnam ufficialmente al lato del Vietnam del sud, perché fino ad allora l'avevano solo appoggiato esteriormente, ma non potevano proprio per legge per costituzione entrare in guerra e dichiarare guerra a meno di venire prima aggrediti.


La prima guerra del Golfo è nata da una serie di incidenti creati apposta , questa è un po' lunga adesso entrare nel dettaglio, chi ha voglia di vedere Il nuovo secolo americano lo trovate anche gratuitamente in rete su arcoiris.tv oppure su YouTube,1 e vedrà che cosa è stato fatto per provocare l'attacco di Saddam Hussein in modo che si impadronisse del Kuwait, in modo da avere poi la scusa di essere chiamati dal Kuwait a dover intervenire per poterli liberare poverini e quindi poter aggredire Saddam Hussein.


Di questo passo bisogna dire che se per caso davvero l'attacco alle Torri Gemelle è stato davvero portato da diciannove terroristi islamici sarebbe la prima volta nella storia in cui gli Stati Uniti reagiscono in qualche modo diciamo legittimamente ad un' aggressione dall'esterno, ma sarebbe veramente la prima volta.


In realtà, purtroppo, appena ci si avvicina un po’ di più ai fatti dell'11 settembre, si comincia ad analizzarli da vicino, a guardare nel dettaglio i fatti, si lasciano da parte i problemi psicologici da un lato e quelli di tipo politico dall'altro, ci si accorge che la montagna, la marea di indizi che denunciano che la versione ufficiale è falsa è veramente incontestabile. Soltanto chi non vuole riesce a non vedere questi indizi, e ci sono molti che non vogliono vederli comunque. Perché, come dicevo, subentra anche un aspetto psicologico, cioè per molte persone, e questa è una cosa che va capita, accettare l'idea di un' America che faccia una cosa del genere a se stessa, per poi andare a fare le guerre che ha fatto, è troppo, non riesce a concepirlo, è una cosa troppo grossa. Ovviamente verrebbe da suggerire che in questo caso è la mente di queste persone che è troppo piccola per un crimine del genere, ma la cosa non è un male, perché finché i crimini sono troppo grossi non c'è niente di male che uno a tutta prima non sappia capacitarsene. Se però poi ci si avvicina con onestà intellettuale ai fatti che costituiscono gli eventi dell’11 settembre, allora veramente ci vuole un grande sforzo di cecità autoindotta per riuscire a non vedere tutte le grandi bugie che fanno parte della versione ufficiale.


I media e l’11 settembre

Torniamo alla storia del dibattito sui fatti dell’11 settembre che, come abbiamo detto, si divide in due periodici: il periodo in cui praticamente c’era solo internet (e che va circa dal 2002 al 2006) e il periodo in cui il dibattito è emerso anche a livello dei media mainstream (che è dal 2006 in poi).


Il primo periodo se lo ricordano in pochi, se lo ricordano cioè quelli come me che c'erano, quelli che “hanno fatto il '68” in un certo senso rispetto a questo. La maggior parte delle persone, quelli che sono arrivati dopo, hanno trovato bene o male il lavoro già fatto, cioè, il dibattito era più o meno consumato, da una parte c'erano le nostre tesi, dall'altra c'erano le risposte dei debunker, ognuno poteva bene o male valutare, scegliere, prendere la posizione che voleva lui, non c'era più bisogno di fare questa grande ricerca.


Nel 2006 è successo un fatto molto particolare e, lo dico prima, è successo solo in Italia per una serie di coincidenze che immagino siano irripetibili altrove, e non è successo per ora in nessun altro paese del mondo, a quel che mi risulta almeno. E cioè è successo questo: fino all'estate del 2006 l'argomento 11 settembre in Italia era assolutamente tabù sui media tradizionali, e tra i giornalisti tradizionali nessuno, appunto, osava parlare di questi possibili dubbi. Ma un certo punto accadde qualcosa,verso l'estate 2006. Si vede che coloro che conducono gli show dei media tradizionali ad un certo punto hanno sentito ribollire dal basso, da internet, questa voce del cosiddetto complotto, hanno colto quello che poteva essere un aspetto commerciale -- perché non dimentichiamoci che i media mainstream seguono sempre prima di tutto dei criteri di commercialità e di audience, e soltanto dopo si pongono la questione politica se valga la pena o no di fare una certa trasmissione: ma se sanno che una trasmissione è relativamente a basso rischio per il conduttore ed è potenzialmente ad alto interesse per l'audience, c'è chi è disposto a rischiare e molte volte imbrocca.


È successo con Enrico Mentana che, nel giugno del 2006, prese il mio documentario Inganno globale2 e praticamente lo trasmise quasi integralmente in televisione creando un vero e proprio putiferio. Il giorno dopo ne parlarono tutti i commentatori, soprattutto di destra; peraltro Mentana è andato in onda con Matrix che era su un canale di Berlusconi, quindi non stiamo neanche parlando di un Rai3 o di qualcosa di “comunista” o “sovversivo”, ma di Canale5. Ci fu allora questa alzata di scudi da parte di moltissimi il giorno dopo, io mi ricordo che chiamai Mentana la sera del giorno dopo e gli chiesi: “Sei rimasto male? Ti hanno bastonato, mi dispiace di tutti questi attacchi” e lui mi rispose ridendo: “Ma che mi frega degli attacchi, abbiamo quasi raddoppiato l'audience ieri sera, nessuno mi può più toccare, non mi possono fare niente su questo”. E infatti a partire da quella puntata ci furono poi altre 7- 8 puntate di Matrix solamente dedicate all'11 settembre, e nel frattempo tutti gli altri media si misero alla rincorsa, perché una volta che uno passa e passa indenne e l'argomento fa pubblico, tutti saltano sul carro e cercano a loro volta di fare audience. Quindi ci fu Report della Gabanelli su Rai3, poi ci furono dibattiti un po' dappertutto, e arrivarono anche i quotidiani, i periodici ecc. ecc.3


Insomma, nell'arco di un anno un anno e mezzo in Italia l'argomento 11 settembre è stato veramente dibattuto e sviscerato a livello dei media come in nessun altro paese del mondo, a quanto mi risulta.


Questo naturalmente non significa che oggi tutti gli italiani sono convinti, come sono convinto io, che l’11 settembre è stato un auto-attentato, sia chiaro, vuol dire però che la stragrande maggioranza degli italiani è cosciente se non altro che esiste un problema serio che riguarda la versione ufficiale dell’11 settembre. D'altronde viviamo in un paese che non per niente ha coniato il termine “stragi di stato”, quindi non credo che sia così difficile per noi italiani accettare l'idea che ad un certo punto, non dico un governo intero ma qualcuno, qualche organo di governo, si permetta il lusso di fare qualcosa che non va fatto e poi di mentire perché ha il potere di controllare le indagini su quanto è avvenuto e quindi alla fine di passarla liscia. Non ci stupisce più di tanto, forse anche per questo in Italia è stato più facile.


In America naturalmente il dibattito non è ancora neanche stato toccato, perché qui, tra l'altro, comporta il fare una certa autoanalisi che nessuno pretende che la gente sia pronta a fare in questo paese, quindi qui sarà molto più difficile. Quindi, a mio parere, quello che succederà in America è che bene o male questa questione dell’11 settembre passerà alla storia come ufficialmente la versione dei diciannove islamici, con un forte dubbio da parte del movimento per la verità, e questo dubbio resterà ufficialmente almeno irrisolto, un po' come è stato per il caso Kennedy. Insomma, bene o male se aprite un libro di storia oggi trovate che è stato Oswald ad uccidere John Kennedy, dopo di che, magari, in qualche libro di storia un pochino più onesto ed attento degli altri, troverete che c'è anche un forte movimento di persone che invece non crede che sia stato Oswald, però la versione ufficiale rimane quella li e non c'è più niente da fare.


Ripeto, la responsabilità purtroppo ricade sempre sui giornalisti che non fanno nemmeno il minimo del loro dovere. Nessuno ha mai chiesto a loro di diventare delle Giovanna d'Arco e di partire lancia in resta rischiando di perdere il posto, ma c'è un modo per porre delle domande in modo educato, coerente ed intelligente davanti al quale nessuno può dirti di no. La dimostrazione è appunto che un film come il mio, come Inganno globale, che pone bene o male queste domande in modo educato coerente e corretto, cioè documentato, è riuscito a passare tranquillamente su una televisione nazionale e per di più una di Berlusconi, quindi non certo di sinistra.


I conti che non tornano nella versione ufficiale

Ecco vediamo adesso più nel dettaglio quali sono gli argomenti del dibattito sull'11 settembre perché alla fine o uno ha seguito queste cose dall'inizio oppure se oggi si avvicina ad una materia del genere si trova davanti una ragnatela cosi complessa di argomenti, contro-argomenti, contro-contro-argomenti, sotto-contro-argomenti ecc., che o hai a disposizione dei mesi interi per metterti a studiare veramente tutto dall'inizio, oppure ti affidi un po’ all'intuito, ma alla fine non riesci a capire bene la questione com'è strutturata. Anche per questo motivo infatti adesso pensiamo di preparare, per il decennale, una specie di lavoro riassuntivo nel quale presentiamo il meglio, o il meglio delle cosiddette prove, che a nostro parere dimostrano la falsità della versione ufficiale, dopo di che ognuno potrà naturalmente decidere come meglio crede.


I punti fondamentali sui quali si è incentrato in tutti questi anni il dibattito sull'11 settembre sono i seguenti: da una parte c'è il problema della difesa aerea, dall'altra c'è il problema del Pentagono, dall'altra parte c'è il famoso quarto aereo, quello di Shanksville, quello che sarebbe stato abbattuto dai passeggeri in rivolta in una campagna della Pennsylvania, e dall'altra parte c'è il crollo delle Torri Gemelle e del terzo edificio che non tutti sanno che è crollato nel pomeriggio -- un edificio di 150 m, un altro grattacielo sempre costruito in acciaio che è crollato alle cinque del pomeriggio circa dello stesso giorno e che stava proprio in vicinanza della Torre Nord.


La difesa aerea

Parliamo molto velocemente delle varie zone del problema.


Prima di tutto abbiamo un problema di difesa aerea, cioè abbiamo uno schema, io ovviamente parlo da persona convinta dell’auto-attentato, quindi tendo a mettere in evidenza gli aspetti che secondo me sono più eclatanti in questo senso, ad altri spetterà il lavoro casomai di controbattere. Il problema è questo: questi quattro aerei dirottati, non sono stati portati immediatamente il più presto possibile sul bersaglio prefissato, cosa che chiunque con un minimo di “sale nella zucca” sapendo come funziona la difesa aerea americana avrebbe sicuramente pensato di fare. No, se ne sono andati a zonzo seguendo varie traiettorie, e addirittura il secondo aereo, che ha colpito la seconda Torre, ha superato New York ed ha proseguito per 50 miglia, poi è tornato indietro ed ha fatto una bella curva e si è fatto vedere dai radar dappertutto. Cioè, con una difesa che avesse funzionato normalmente almeno il secondo e sicuramente il terzo e il quarto aereo sarebbero stati intercettati e, o obbligati ad atterrare e quindi a non fare altri danni, oppure abbattuti.


Invece nonostante tutti sapessero come funziona la difesa aerea, questi signori si sono presi delle libertà, addirittura il quarto aereo è andato in giro per quasi un’ora prima di andare a finire in una buca in Pennsylvania, il terzo, quello del Pentagono, se n'è andato addirittura fino in West Virginia prima di decidere di essere dirottato e di tornare indietro ed andare a colpire un bersaglio, il Pentagono, che credo sia a 10 miglia in linea d'aria dall'aeroporto da cui era partito. L’aereo che aveva di mira il Pentagono bastava dirottarlo appena partito, girare ed andare a picchiare sul Pentagono: così veramente si aveva la sicurezza di farcela, per lo meno non si andava a perdersi in mezzo al West Virginia, in mezzo quindi ad una rete di traffico nazionale che a quell'ora del giorno e a quelle quote è qualcosa di inconcepibile per chi non ha mai guardato una mappa del traffico aereo di quel tipo. E invece c'è questa incongruenza, c'è questa strategia da parte di questi signori che sarebbe potuta funzionare soltanto nel caso di un completo fallimento della difesa aerea americana. Quindi uno si domanda: ma come facevano questi signori ad essere cosi fortunati da sapere già prima che la difesa aerea avrebbe fatto tutti i pasticci che ci hanno raccontato che ha fatto, che non avrebbe avuto a disposizione tutti gli aerei che ci hanno raccontato non avere a disposizione, che avrebbe quindi accumulato tutta quella serie quasi inconcepibile di errori -- errori su scambi di informazione e di mal comprensione, che avrebbero portato effettivamente all'incapacità di intercettare questi aerei?


Non ci sono fotografie dei dirottatori all’imbarco

Sempre riguardo ai voli dirottati c'è poi un altro problema che secondo me è fondamentale: cioè né nei giorni successivi a quello in cui furono dirottati gli aerei, né dopo c'è mai stata mostrata una sola immagine di questi 5+5+5+4= 19 dirottatori che si imbarcano nei quattro aeroporti di partenza dei voli dirottati. Non abbiamo una sola immagine di questi dirottatori che si imbarcano sui voli che avrebbero dirottato. Ora provate a pensare, chi c'è stato lo capisce subito ma anche chi non c'è stato può immaginarlo, cosa può essere l'aeroporto di Boston o l'aeroporto di Dallas e di Washington dal punto di vista delle telecamere di sicurezza e ditemi voi se non debba esistere anche una sola immagine di questi signori che si imbarcano, fanno il check-in, che vanno a fare la pipì, che comprano il giornale, che chiacchierano oppure che fanno finta di non conoscersi e che finalmente salgono sugli aerei che vogliono dirottare. Be’, non ce n'è nemmeno una.


In compenso ci è stata mostrata una sola immagine di uno di loro, Muhammad ‘Atā con il suo socio, che però prende un volo di coincidenza da Portland a Boston, cioè era a Portland al mattino alle 4, alle 5 avrebbe preso un volo di coincidenza per arrivare a Boston e prendere poi il famoso aereo da dirottare. Ora non voglio entrare nei dettagli perché, ripeto, con il tempo che abbiamo è assolutamente inconcepibile farlo su qualunque di questi aspetti, però c'è questa mancanza macroscopica di immagini, mentre 5 anni dopo, proprio perché forse qualcuno si è accorto che non c'era nessuna di queste immagini, sono saltate fuori miracolosamente delle immagini di due dei dirottatori che si imbarcano all'aeroporto, credo di Dallas: però in quell'immagine non c'è la data, il timestamp che è invece automatico in tutte le telecamere di sicurezza, quindi sono immagini che possono essere state fatte prima, per esempio se a questi signori hanno fatto fare un volo di prova prima di imbarcarli sui voli nei quali sarebbero morti, sicuramente era un'ottima idea quella di filmarli mentre si imbarcavano, però poi hanno dovuto togliere la data perché la data non era quella giusta.


Insomma, questo tipo di contraddizioni sono eclatanti e chiunque con un minimo di cervello fra le orecchie dovrebbe porsi se non altro delle domande serie.


Il Pentagono

Poi c'è la questione del Pentagono, che presenta molteplici zone d’ombra. C'è soprattutto un problema: cioè aereo, dirottato secondo la versione ufficiale da una persona che era stata cacciata da una scuola di volo da turismo perché a quanto pare non sapeva nemmeno pilotare un Cessna a monomotore, sarebbe arrivato in vista del Pentagono ma una volta trovato miracolosamente il bersaglio che cercava (calcolate che è partito da 7-800 miglia di distanza cioè dal West Virginia), invece di buttarcisi una volta per sempre sopra e farla finita, decide di fare un lunghissimo giro di circa 5 minuti che gli fa perdere il bersaglio e lo porta ad una rotta di avvicinamento raso erba, raso terra praticamente, che è stata definita impossibile da decine e decine di piloti di aviazione civile e militare -- cioè un aereo del genere, di quelle dimensioni non può viaggiare alla velocità a cui avrebbe viaggiato alla quota praticamente raso erba a cui avrebbe viaggiato nell'ultimo tratto di avvicinamento al Pentagono.


Questo è solo uno dei vari problemi che riguardano la questione del Pentagono, in realtà la versione ufficiale è resa ridicola dal semplice fatto che la facciata è rimasta in piedi, se voi vedete appunto queste immagini vi domandate da dove mai sarebbe entrato l'aereo e vi rendete conto che non può essere entrato.


Di fatto ci sono dei documenti ufficiali fatti dall'Università di Purdue e ordinati dal governo americano che sono talmente ridicoli che per giustificare questo aereo, che sarebbe sparito nel nulla, intanto lo fanno diventare piccolo come un vagoncino della metropolitana in modo che riesce a passare sotto uno strato di colonne dove invece di un vero aereo non ne passerebbe nemmeno la metà; dopo di che fanno completamente sparire i motori che scompaiono dall'animazione, non ci sono più perché non ci sono i buchi, sulle pareti, dei motori. In tutto questo si aggiunge, in questo tipo di dibattito si aggiungono le risposte che ci hanno dato i debunker, cioè coloro che sostengono la versione ufficiale, che sono ancora più ridicole della versione ufficiale. Cioè i debunker ci hanno detto varie volte con History Channel che le ali praticamente si sono staccate prima, è per quello che non ci sono i segni sulle pareti, e che i motori non si sa bene dove siano finiti.


Soprattutto c'è una difficoltà enorme con il Pentagono che rimane veramente il cuore del problema, cioè c'è un foro di uscita al terzo anello del Pentagono che è grande praticamente quanto il foro di entrata e dietro al quale però non si è trovato assolutamente nulla. Nel corso degli anni i debunker prima hanno detto che quello era stato provocato da un carrello dell'aereo, dopo di che però, siccome il carrello nelle fotografie non si vedeva, hanno detto che era la carlinga dell'aereo -- voi pensate che questa carlinga che avrebbe praticamente sfondato la parete di cemento del Pentagono e circa 150 colonne di cemento armato all'interno del Pentagono, eppure la carlinga, il muso dell'aereo, è la parte più delicata di tutte: basta che caschi per terra e si appoggi appena ad un prato e si schiaccia subito. Invece, secondo la versione ufficiale questo affare avrebbe attraversato quella foresta di colonne di cemento armato, però siccome poi alla fine dopo il buco non c'era più niente, ci hanno detto che praticamente si era trasformato in una specie di palla di fuoco.


A coronare questa suprema imbecillità e offesa all'intelligenza -- non dico nemmeno di noi che dobbiamo ascoltare queste cose, ma a mio parere già di chi ce le ha raccontate --, ci viene detto dopo un po’ che tutti, e dico tutti, i resti dei passeggeri sono stati ritrovati e riconosciuti, dopo qualche settimana, tramite esame del DNA.


Quindi abbiamo una fusoliera che sfonda 150 colonne di cemento armato dopo aver volato ad un'altezza impossibile, non dimentichiamolo, e che esce dal terzo buco facendo un foro pari a quello di entrata che svanisce nel nulla perché è diventato una palla di fuoco, e tuttavia ci dicono che i corpi dei passeggeri, i resti dei passeggeri, che evidentemente sono più resistenti dell'acciaio e dell'alluminio di cui è fatto l'aereo, sono in qualche modo stati recuperati e tutti riconosciuti con il DNA! Se non fosse una tragedia ci sarebbe da ridere per dei mesi di fronte a questo.


La buca di Shanksville

L'altro problema simile è quello della buca di Shanksville, anche li, c'è stata fatta vedere una buca, le fotografie mostrano una buca larga credo 1/3 dell'apertura alare di un Boeing 767, profonda nemmeno un metro e mezzo credo, nella quale non si vede assolutamente nulla, ci sono solo dei pezzettini di rottami, dei pezzi di motorino usati buttati lì dentro in qualche modo; tutto intorno non c'è stata la famosa colonna di fumo che dovrebbe bruciare per molti minuti se non ore con 20 mila tonnellate di carburante, ma c'è stata questa specie di fiammata fatta curiosamente a forma di bomba, dopodiché il prato intorno è addirittura rimasto verde, non è nemmeno bruciato.


Siamo difronte ad una tale sfacciataggine nel raccontarci le bugie che mi stupisco veramente come i nostri giornalisti non abbiano trovato un minimo di orgoglio per alzare la mano almeno su questo argomento.


Il problema fondamentale comunque di questo aereo è che è quello che sarebbe stato fatto cadere secondo la versione ufficiale dal gesto eroico dei passeggeri, e quindi, se ciò è vero, sarebbe caduto in un solo pezzo nella buca, non si sarebbe spezzato in aria: ebbene il problema è che i resti di questo aereo sono stati trovati nell'arco di 14 km dal punto di caduta in un giorno che non era nemmeno particolarmente ventoso. Tra l'altro un pezzo credo di motore è stato trovato a 800 m o ad 1 km dal punto di caduta. Questo dimostra chiaramente che l'aereo è stato abbattuto in volo, e a sua volta fa venire sospetti sul fatto che fosse veramente un aereo della United che ci è stato detto che fosse.


Anche qui, paradosso dei paradossi, non solo l'aereo è completamente scomparso nella buca ma dopo un mese o un mese e mezzo è stato tutto recuperato: sì,il 95% sarebbe stato ritirato fuori da questa buca, nessuno ha visto questi pezzi naturalmente, e insieme a questi pezzi che sono stati trovati (praticamente l'aereo intero perché il 95% è l'aereo intero) anche in questo caso avrebbero trovato ed identificato tutti i resti di ciascuno dei passeggeri tramite il DNA. Ora, io molto sinceramente preferisco prendermi del complottista che prendermi dell'imbecille dicendo che credo a queste cose.


Le Torri Gemelle

Veniamo ora alle Torri Gemelle, che sono bene o male l'argomento centrale anche perché è il più impressionante emotivamente, cioè l'idea di aver demolito volontariamente quei due edifici con dentro le persone che c'erano dentro, è qualcosa che come dicevamo si fa molta fatica ad accettare a freddo, e anche a caldo devo dire. I problemi sono molteplici per le Torri Gemelle purtroppo, cioè prima di tutto abbiamo delle strutture che erano state progettate per reggere tranquillamente l'impatto di un aereo di quelle dimensioni, la struttura delle Torri Gemelle era particolarissima ed era fatta da 46-47 piloni centrali d'acciaio che supportavano circa il 60% del carico e poi dalla maglia esterna che a sua volta era struttura portante e questa era la grande innovazione architettonica delle Torri Gemelle: i piani praticamente erano semplicemente appesi fra il blocco di piloni centrali e la maglia esterna.


Ora quando si vede l'aereo che colpisce la parte alta della torre e causa un buco e quindi distrugge certamente molte delle colonne di supporto a quei piani e poi dopo un po' si vede il pezzo superiore di una Torre che crolla su quello inferiore, chiunque ci si aspetterebbe, e anche le leggi della fisica lo dicono, che questo pezzo caschi sulla parte inferiore ma dopo averla colpita, dopo aver distrutto magari altri 2 o 3 piani a sua volta, si inclini sul lato e bene o male caschi verso l'esterno: si chiama “il percorso di minor resistenza” e ci dicono le leggi della fisica che un corpo in caduta cerchi sempre di seguire il percorso di minor resistenza. Invece abbiamo nel caso delle Torri Gemelle due casi più unici che rari nella storia, in cui due oggetti solidi, cioè le parti superiori delle Torri che crollano, seguono il percorso di massima resistenza, e cioè continuano a distruggere l'edificio che sta sotto, senza degnarsi di uscire a di cascare su un lato fino alla fine, finché non resta niente, nemmeno i 47 piloni che facevano parte della struttura portante.


Provate ad immaginare se una persona cammina per strada e le casca sulla testa un vaso di fiori, il vaso di fiori spaccherà una, due o tre vertebre magari, poi però ad un certo punto a sua volta si spezza anche lui, casca da un lato, la persona cade svenuta ed è finita lì, non è che questo vaso, dopo aver distrutto le prime tre vertebre continua a distruggere questa persona vertebra dopo vertebra finché alla fine rimangono soltanto le scarpine della persona con le tibie che vengono fuori e basta. Eppure questo è quello che sarebbe successo con le Torri Gemelle. Ma bisogna aggiungere ovviamente circa un'ottantina di testimonianze di gente che ha sentito esplosioni poderose, non un botto, ma esplosioni poderose -- bum, bum, bum, bum -- durante i crolli ed anche prima, il che porta chiaramente a pensare che siano state demolite.


Qual è l'altro elemento che ci porta ad escludere il crollo passivo? La presenza tra le macerie, a 6 settimane dai crolli, di pezzi di metallo e di acciaio anche fuso a temperature di circa 600° -- stiamo parlando di 6 settimane dopo i crolli, dove ci sarebbe stato solamente un incendio di cherosene nei piani alti che in teoria non avrebbe dovuto continuare a bruciare per più di qualche mezz'ora nella stessa giornata dell'11 settembre; e invece a 6 settimane dai crolli, e quindi ai primi di novembre, abbiamo ancora delle pozze talmente calde di calore e di metallo fuso sotto le macerie di tutte e tre le Torri che ci lasciano chiaramente senza una spiegazione, cioè il cherosene da solo non può aver prodotto quel calore.


Un’altra prova che è entrato in azione un calore molto superiore a quello prodotto dal cherosene, sono alcuni resti dei piloni portanti che risultano piegati in modo tale da poter essere stati piegati soltanto da temperature altissime. Di fronte a tutto questo non sarò io a dire che cosa hanno risposto e come hanno cercato di spiegare i debunker queste cose, invito tutti ad andare in internet e cercare un video fatto da me che si chiama La demolizione controllata di Paolo Attivissimo che potete trovare su YouTube oppure su arcoiris.tv4 e lì potrete vedere le sue argomentazioni e le mie contro-argomentazioni a tutti gli argomenti più importanti dell'11 settembre.


L’edificio 7

Resta per ultimo il famoso edificio 7. L'edificio 7, non tutti lo sanno, era un grattacielo che non è stato colpito da aerei ma soltanto da pezzi di detriti che sono stati scagliati dalla Torre 1, soprattutto, quando è crollata. Questo edificio ha subito degli incendi parziali al suo interno durante la giornata e ad un certo punto alle 5.20 del pomeriggio è venuto giù, è venuto giù in verticale perfetta anche lui, cioè sulla propria pianta, e nel modo in cui il tetto scende praticamente a perpendicolare rispetto al terreno, significa che praticamente tutte le colonne di supporto debbono aver ceduto nello stesso momento: per permettere ad un edificio di scendere e di crollare in quel modo, bisogna che il supporto venga a mancare quasi contemporaneamente su tutta la sua superficie di base.


Ora c'è un piccolo problema: secondo la versione ufficiale questo crollo sarebbe stato causato da un incendio, il quale incendio avrebbe causato il cedimento di una prima colonna secondo loro, la famosa colonna 79 che è già passata alla storia delle comiche dell'11 settembre; ma questo non spiega assolutamente questo crollo perpendicolare rispetto al terreno che invece richiede il cedimento totale di tutte le colonne di supporto, un cedimento totale che si può ottenere soltanto con la demolizione controllata con degli esplosivi. Inoltre per ammissione dello stesso NIST, cioè dello stesso istituto che ha eseguito per il governo la perizia finale sul crollo dell'edificio 7, per almeno 1/3 del suo crollo e cioè 2 e qualche cosa secondi su 6 circa, una parte dell'edificio è caduta a velocità di caduta libera. Ora non ci vuole una laurea in ingegneria o in fisica per arrivare a capire che se un corpo cade a velocità di caduta libera vuol dire che non c'è nulla sotto che gli faccia da resistenza, cioè sta cadendo nel vuoto, questo vuol dire che, nuovamente, tutte le colonne di supporto sono state fatte cedere in qualche modo, se non con gli esplosivi che qualcuno ci suggerisca in quale altro modo, non certamente grazie ad un incendio. Ricordiamo inoltre che nessun edificio al mondo in acciaio è mai crollato solamente per causa di un incendio.


Comunque io vi ho presentato qui gli aspetti più grossolani e più fondamentali. Chi ha voglia di approfondire, di farsi un'opinione personale su questo argomento deve necessariamente andare a studiare tutto quello che diciamo noi da una parte e tutto quello che dicono gli altri dall'altra, dopo di che ognuno è in grado di farsi la sua opinione. Altrimenti diventa difficile, perché se ascoltate le nostre tesi come le espongono i debunker non sono assolutamente quello che diciamo noi, e quando il debunker racconta le sue famose risposte si dimentica sempre di citare questi argomenti fondamentali che ho citato io. Noi invece preferiamo non ipotizzare o riformulare quelle che sarebbero le argomentazioni dei debunker, le andiamo a prendere quando le fanno e preferiamo smontarle direttamente, come avviene appunto nel video che vi ho indicato prima La demolizione controllata di Paolo Attivissimo. Vi garantisco che è un ottima sintesi, da parte nostra ovviamente, di quello che è stato negli ultimi 10 anni il dibattito sull’11 settembre.



Inserito: 7 settembre 2011

Scienza e Democrazia/Science and Democracy

www.dmi.unipg.it/mamone/sci-dem


*[Trascrizione dell’intervento dell’autore a Scienza e Democrazia / Science and Democracy 5 (NdC)]

1www.youtube.com/watch?v=mjoLIatWCrw

2www.arcoiris.tv/cinema_arcoiris_flv.php?lid=4838

3[Vedi adesso la notevole puntata di La Storia Siamo Noi trasmessa da Rai2 il 25 agosto 2011:

www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo640480.aspx?id=860 (NdC)]

4www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=13835